Centro nazionale Hpc, che cosa farà Engineering di Chiara Rossi

C’è anche il gruppo Engineering tra i fondatori del Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing (Hpc) proposto dall’Infn con finanziamento del Pnrr

È nato la scorsa settimana a Bologna il Centro Nazionale di Supercalcolo (Hpc), uno dei cinque Centri Nazionali previsti dal Pnrr. Proposto dall’Infn, il Centro Nazionale di Ricerca Hpc, Big data e Quantum Computing farà base al Tecnopolo di Bologna all’interno della componente “dalla ricerca al business” della Missione “Istruzione e Ricerca” del PNRR con un finanziamento di quasi 320 milioni di euro. Tra i 51 membri fondatori su tutto il territorio nazionale (come l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Cnr, Enea, il Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, la Federico II di Napoli e aziende quali Eni, Autostrade per l’Italia, Intesa Sanpaolo, Leonardo e Ferrovie dello Stato) figura anche Engineering, la società italiana nei processi di trasformazione digitale per PA e imprese. “Il nostro Paese sta finalmente riconoscendo nella Transizione Digitale e nella Transizione Green due leve fondamentali per proiettarci verso un futuro in pieno equilibrio tra innovazione e sostenibilità. Questa sfida così importante va affrontata creando sinergie tra istituzioni, mondo accademico e privati. Il Centro Nazionale di Ricerca HPC, Big data e Quantum Computing di Bologna è uno straordinario esempio di questa collaborazione e può rappresentare una eccellente opportunità per lo sviluppo del nostro Paese. È questa profonda convinzione che ha portato un operatore come Engineering, impegnato nell’accompagnare il Paese nei processi di trasformazione digitale, a partecipare come fondatore al Centro Nazionale di Ricerca Hpc” ha commentato Maximo Ibarra, ceo di Engineering. E proprio al Tecnopolo di Bologna sono in corso le prime installazioni di Leonardo, il supercomputer prossimo a diventare il secondo più potente al mondo. Tutti i dettagli. COSA FARÀ IL CENTRO HPC Tra i 5 Centri Nazionali per la ricerca in filiera previsti dalla Componente “dalla ricerca al business” della Missione “Istruzione e Ricerca” del PNRR il Centro Nazionale di Ricerca HPC, Big data e Quantum Computing coinvolge università, istituti di ricerca e importanti aziende italiane, con l’obiettivo di svolgere ricerca e promuovere l’innovazione di livello nazionale e internazionale, a partire da una infrastruttura di punta per l’High-Performance Computing (HPC) e la gestione di grandi quantità di dati (Big Data) capace di integrare le tecnologie emergenti disponibili, comprese quelle per la computazione quantistica (Quantum Computing). IL CONTRIBUTO DI ENGINEERING In particolare, Engineering contribuirà a supportare il Centro Nazionale di Ricerca HPC, Big data e Quantum Computing sia come membro fondatore della Fondazione sia portando le sue competenze tecnologiche e di business nello sviluppo di attività trasversali ed indipendenti dal dominio di applicazione (Future HPC & Big Data), così come in specifiche tematiche quali Environment and Natural Disasters, Smart Cities & Digital Society. AL CINECA ARRIVATI I PRIMI TIR CON LE COMPONENTI DEL SUPERCOMPUTER Infine, proprio lo scorso 22 luglio sono arrivati i primi tir con le componenti del supercomputer Leonardo, lanciato nel 2018. Il progetto è frutto di un investimento congiunto da 240 milioni di euro: 120 milioni stanziati dalla Commissione Europea e 120 milioni finanziati dall’Italia attraverso il Ministero dell’università e della ricerca. Con la sua enorme potenza di calcolo, che gli consentirà di eseguire più di 248 Petaflop o più di 248 milioni di miliardi di calcoli al secondo, Leonardo si classificherà tra i migliori supercomputer al mondo. Aprirà così la strada verso la prossima frontiera del supercalcolo, eseguendo più di un miliardo miliardi di operazioni al secondo (exaflop).

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