La cooperazione alla base della cybersicurezza nell’Ue

La Commissione Europea ha indicato come rafforzare le capacità di difesa dei paesi membri, sulla scorta della strategia di cybersecurity annunciata due anni fa.

Pubblicato il 17 novembre 2022 da Roberto Bonino

Alla luce del complesso scenario geopolitico e tecnologico, l’Unione Europea ha deciso di rafforzare la propria strategia di cyberdifesa per i paesi membri, aggiornando quanto introdotto circa due anni fa e allineandosi alla decisione del Parlamento Europeo di adottare la direttiva Nis 2.

Gli obiettivi di fondo restano gli stessi e si riassumono nelle tre parole d’ordine “rilevare, difendere, dissuadere”. Nel frattempo, però, è scoppiato il conflitto russo-ucraino e soprattutto i regimi autoritari ne hanno approfittato per estendere l’area d’azione al dominio cyber, moltiplicando gli attacchi indirizzati verso infrastrutture civili critiche. La Commissione Europea ha fatto notare come i confini fra la dimensione civile e quella militare siano labili e lo dimostrano attacchi, come quello alla rete Ka-Sat di ViaSat, verso infrastrutture dedicate all’energia, ai trasporti e allo spazio.

La nuova strategia si articola su quattro pilastri, ovvero il rafforzamento del coordinamento fra gli attori nazionali e l’Ue, la sicurezza dell’ecosistema di difesa dell’Unione, gli investimenti nelle capacità di cyberdifesa e la definizione di partnership con enti come la Nato o altri anche di natura militare.

Un primo passo concreto riguarda la creazione di un centro di coordinamento su scala continentale, che metterà a punto una rete di centri di risposta a incidenti militari e troverà il modo di far scambiare maggiori informazioni fra i cybercomandanti dei paesi membri. La Commissione spingerà anche sulla formazione, a partire da un test di cyberdifesa denominato CyDef-X.

Infine, si sta preparando un nuovo meccanismo di “cybersolidarietà”, allo scopo di potenziare le capacità di intervento dell’Ue e correre rapidamente in soccorso di uno stato membro che si ritrovi nel pieno di una crisi cyber importante. In prospettiva, per questa via si dovrebbe arrivare alla creazione di una cyberriserva basata sui servizi di trusted player pronti a intervenire in caso di incidenti importanti.

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