Guida Google Analytics 4 per Ecommerce & B2B

L’analisi dei dati è un aspetto centrale per il successo del marketing mix e del business. Si tratta di un’attività che diventa sempre più complessa, soprattutto per le aziende che mancano di conoscenze tecnico strategiche legate al mondo della data analysis e web analytics.

Con l’introduzione di Google Analytics 4, inizia una vera e propria rivoluzione nella lettura e nella gestione del dato: abbandoniamo i vecchi paradigmi e per comprendere il funzionamento e la logica della nuova interfaccia. Per gli addetti al settore, si tratta di un cambiamento che varrà la pena affrontare per restare competitivi e preparati. Mai più di oggi saranno necessarie competenze ed esperienza per affrontare la novità.

DIFFERENZE TRA GOOGLE ANALYTICS 4 ED UNIVERSAL ANALYTICS?

La risposta veloce è: tutto, tranne gli scopi della piattaforma. Analytics nasce come strumento per l’analisi dei dati relativi alle piattaforme Web (Siti, e-commerce, Landing Page).

Google Analytics 4 parte con gli stessi obiettivi ma con una consapevolezza in più: ad oggi i nostri dati possono essere sparsi su più piattaforme, siti, landing, app mobile, web app ecc.

Questa nuova versione vuole aiutarti a raccogliere tutti questi dati in un unico luogo in modo da fare un’analisi complessiva di tutto il ciclo di vita degli utenti. Ma cosa cambia tra le due piattaforme?

ESEMPIO PRATICO

Proviamo a fare un esempio partendo dalla vita reale. Immaginiamo di voler tracciare il profilo di una persona che è entrata all’interno del nostro negozio fisico. Questa persona è l’utente. Per comodità chiamiamo questo utente Carlo (di fatto questa sarebbe una proprietà utente, ma ci arriviamo).

Carlo possiede una serie di caratteristiche: potrebbe avere i capelli castani, gli occhi di un determinato colore, potrebbe essere un cliente abituale o un nuovo cliente. Tutte queste caratteristiche vengono rappresentate in GA4 tramite “Proprietà Utente”.

All’interno del negozio, Carlo potrà compiere una serie di azioni. Queste azioni in Google Analytics 4 vengono rappresentate da eventi.

Immaginiamo di osservare Carlo che si avvicina al reparto Maschile, prende un paio di jeans neri e corre a provarli in camerino. Carlo ha appena compiuto un’azione o per parlare la lingua di GA4 ha appena compiuto un’evento.

Tutti gli utenti eseguono azioni (eventi) all’interno delle nostre proprietà ma questi eventi non sono tutti uguali. L’atto di prendere un capo da provare in camerino porta con sé infatti una serie di caratteristiche: il tipo di capo, il colore, la taglia ecc.

Tutte queste informazioni aggiuntive in Google Analytics 4 vengono “appese” all’evento e identificate come parametri dell’evento. Successivamente potremo lavorare e utilizzare questi parametri per filtrare le informazioni all’interno della nostra proprietà.

Gli eventi compiuti da un utente possono, inoltre, portare alla creazione o alla modifica di determinate proprietà utente. Potremmo, ad esempio, assegnare un colore preferito a Carlo sulla base del colore più frequente degli abiti acquistati e così via.

Tramite questo esempio iniziamo a comprendere questo cambio di paradigma che, per quanto sottile possa sembrare, è di estrema importanza. Lo so’ i dati principali che andremo a leggere sulla piattaforma restano invariati, ma comprenderne la logica di funzionamento ti aiuterà ad utilizzare GA4 al meglio.

LE NOVITÀ IN GOOGLE ANALYTICS 4

“Nel panorama delle misurazioni di oggi, le aziende devono affrontare nuove sfide per comprendere i complessi percorsi multipiattaforma dei propri clienti, il tutto dando priorità alla privacy degli utenti“.

Questa la dichiarazione ufficiale di Russell Ketchum, direttore e product manager di Google Analytics.

Di seguito, nel dettaglio, le novità più importanti di Google Analytics 4 rispetto a Universal Analytics:

• data model: qui è dove si registra la vera rivoluzione. Se UA si basava sulle sessioni e sulle informazioni utente, GA4 è totalmente incentrato sugli eventi. Tutte le interazioni degli utenti diventano ora un evento (un modello basato, dunque, sui comportamenti); • interfaccia: l’interfaccia appare semplificata rispetto alla precedente. In realtà, tale semplificazione non equivale a una maggiore facilità di fruizione, anzi vengono a mancare alcuni report base presenti in UA. Tutto ciò può rendere difficoltoso l’utilizzo all’utente base, che si serviva del tool per scopi di reportistica più immediati; • assenza delle viste: uno degli scopi del nuovo Analytics è proprio l’integrazione tra app e web. Scompaiono le viste in favore del Data Stream. Sono previsti dei data filter per filtrare alcuni dati (per esempio quelli relativi all’interazione del personale interno); • addio bounce rate: non esiste più la frequenza di rimbalzo tra le metriche. Nel nuovo modello di gestione dei dati, infatti, non trova più ragion d’essere. In GA4 si parla ora di engagement (“coinvolgimento” nell’interfaccia in italiano) come metrica per misurare il comportamento degli utenti. Avremo dunque: average engagement time, engaged sessions per users e average engagement time per session; • machine learning: per compensare la perdita di dati dovuti agli utenti che negano il consenso ai cookies di tracciamento (o li bloccano a priori), il nuovo GA4 ha potenziato l’utilizzo dei sistemi di machine learning in ottica predittiva. Lo scopo è fornire degli insight automatici (delle tendenze) ai marketer, partendo dai dati disponibili sui comportamenti degli utenti. Il machine learning diviene un modo (per certi versi l’unico) per compensare le tendenze restrittive in atto relative al trattamento dei dati e alla privacy sul web; • Exploration: Google Analytics 4 mette a disposizione di tutti gli utenti una funzione riservata alla suite a pagamento 360. Si tratta della sezione “Explore”, che consente di creare report molto più complessi e personalizzabili; • semplificazione delle conversioni: non esistono più gli obiettivi, in favore di un sistema di monitoraggio tendente all’automatizzazione e alla standardizzazione; cross-domain: potenziamento degli strumenti di tracciamento tra domini. Ora il cross-domain è integrato nella piattaforma; • collegamento diretto con BigQuery e potenziamento dell’integrazione con Google ADS; • eCommerce: potenziamento, rispetto a UA, degli strumenti e delle azioni monitorabili relative ai negozi online; • DebugView: gestione del debug nativo all’interno del tool; • le etichette utilizzate nei report sembrerebbero far “tendere” il tool sempre più verso il linguaggio del mondo del marketing. Nella versione italiana abbiamo “ciclo di vita” e poi le tab: acquisizione, coinvolgimento, monetizzazione e fidelizzazione.

TUTTO È EVENTO

La principale novità di Google Analytics 4 è il radicale cambio di prospettiva: mentre Universal Analytics era focalizzato soprattutto sulle informazioni utente Google Analytics 4 si concentra sulle interazioni e sui comportamenti.

Il data model è incentrato sugli eventi e non più sui dati relativi alle singole sessioni, per cui qualsiasi cosa (dalle page views alle transazioni, dalla visualizzazione di una schermata al login) diventa semplicemente un “evento” (che ovviamente si può dettagliare ed affinare).

L’obiettivo dichiarato di questo cambiamento è di allineare ciò che si può fare con il nuovo sistema di tracciamento alle necessità del marketing, ottenendo delle metriche più immediatamente e facilmente utilizzabili.

In GA4 ci sono quattro tipi di eventi: gli eventi raccolti automaticamente, gli eventi di misurazione migliorati (enhanced measurement events) gli eventi raccomandati e gli eventi custom. • eventi raccolti automaticamente (non richiedono alcuna implementazione); • eventi di misurazione avanzati (enhanced measurment events): vanno attivati e configurati; • eventi raccomandati: vanno implementati autonomamente a livello di codice (muovendo da parametri predefiniti); • eventi custom: che oltre a dover ovviamente essere implementati autonomamente, non hanno parametri Google predefiniti. Per questo, nelle guide per sviluppatori Google si consiglia, prima di implementarli, di assicurarsi non esistano già eventi, tra quelli previsti, che consentano di raggiungere gli obiettivi di tracciamento prefissati.

ricevuto da programmatic@programmatic-rtb.com> ¬ ¬